martedì 9 aprile 2013
Il giorno in cui The Sartorialist scoprì le tette
Io guardo quasi quotidianamente il caro vecchio The Sartorialist.
Perchè le sue foto hanno sempre quel jenesaipasquoi, le donnine che immortala tra NYC-Paris-Milano sono sempre portatrici sane di buon gusto e uptodate sui trend del momento.
Gli uomini hanno sempre barbe bellissime e uno charme tali da sembrare finti.
Poi, ieri, apro e vedo questa foto qua.
Il giorno in cui Sartorialistt scoprì le tette?
Vabbè che è primavera, magari la Garance in questi giorni è in giro e quando il gatto non c'è i topi ballano.
Ma Scott, ripijati. No style at all in questa gentil donzella, just boobs.
venerdì 5 aprile 2013
T come Trench
Che marzo sia balzano si sa, lo canta pure Guccini.
Con Aprile speravamo che la primavera prendesse finalmente tutta la scena che si merita, dopo un inverno freddo e (troppo) lungo.
Invece il meteo avverso rema contro la nostra voglia di belle giornate, sole sulla faccia, abiti leggeri sulla pelle ancora pallida.
E allora, in queste eterne giornate piovose, l'unica frivolezza che ci rimane è quella di sfoggiare IL capo che non può mancare nel guardaroba di ogni donna: IL TRENCH.
Ormai declinato in ogni foggia, dal classico Burberry, a quelli più maschili straight, versione mantellina bon ton, o espressione grunge in verde militare oversize.
Abbinato con boyfriend jeans e tacco grosso, con tubino e stiletto, con derby e skinny jeans, abito vezzoso e boots, pantalone ampio e foulard seventies, ballerine versione belle du jour, mariniere bianca e blu per sentirsi parigine : vale tutto.
Lui arrichisce il look e dona quel tocco in più.
Perchè, come ci mostrava la divina Audrey, si può zompettare fradicia tra i vicoli maleodoranti di NYC, ma con un trench stretto in vita si è decisamente più chic.
Con Aprile speravamo che la primavera prendesse finalmente tutta la scena che si merita, dopo un inverno freddo e (troppo) lungo.
Invece il meteo avverso rema contro la nostra voglia di belle giornate, sole sulla faccia, abiti leggeri sulla pelle ancora pallida.
E allora, in queste eterne giornate piovose, l'unica frivolezza che ci rimane è quella di sfoggiare IL capo che non può mancare nel guardaroba di ogni donna: IL TRENCH.
Ormai declinato in ogni foggia, dal classico Burberry, a quelli più maschili straight, versione mantellina bon ton, o espressione grunge in verde militare oversize.
Abbinato con boyfriend jeans e tacco grosso, con tubino e stiletto, con derby e skinny jeans, abito vezzoso e boots, pantalone ampio e foulard seventies, ballerine versione belle du jour, mariniere bianca e blu per sentirsi parigine : vale tutto.
Lui arrichisce il look e dona quel tocco in più.
Perchè, come ci mostrava la divina Audrey, si può zompettare fradicia tra i vicoli maleodoranti di NYC, ma con un trench stretto in vita si è decisamente più chic.
venerdì 22 marzo 2013
I più belli del reame
Si, lo so, è un po' scontato e ovvio.
Come dire che la pizza è buona, l'estate è bella, e il nero sfina.
Ma loro per me sono uber.
Diane Kruger e Joshua Jackson (il mai dimenticato Pacey).
Lei oltre che essere indiscutibilmente bella -di quella bellezza non urlata fatta di cosce esposte, labbra enormi, seni anti-gravità - ha classe.
Sarà che ha portato ad Hollywood l'European touch, ma nei red carpet è sempre impeccabile, raffinata, eterea. E nei look casual non sbaglia un colpo. Perfetta nel suo stile effortless, in realtà studiatissimo, come quei trucchi acqua e sapone che in realtà richiedono ore di make up.
E poi lui. Chi non ha amato la sfrontatezza di Pacey. Si, perchè lui ormai quel ruolo ce l'ha appiccicato addosso e nessuno glielo leva, ma va bene cosi. Se poi ci aggiungi che con gli anni è pure migliorato, taac.
L'ultimo dettaglio: sono innamoratissimi. O almeno, così pare dalle foto.
Ci sarebbe da odiarli, per cotanta perfezione, ma io non ce la fo', mannaggia a loro.
Come dire che la pizza è buona, l'estate è bella, e il nero sfina.
Ma loro per me sono uber.
Diane Kruger e Joshua Jackson (il mai dimenticato Pacey).
Lei oltre che essere indiscutibilmente bella -di quella bellezza non urlata fatta di cosce esposte, labbra enormi, seni anti-gravità - ha classe.
Sarà che ha portato ad Hollywood l'European touch, ma nei red carpet è sempre impeccabile, raffinata, eterea. E nei look casual non sbaglia un colpo. Perfetta nel suo stile effortless, in realtà studiatissimo, come quei trucchi acqua e sapone che in realtà richiedono ore di make up.
E poi lui. Chi non ha amato la sfrontatezza di Pacey. Si, perchè lui ormai quel ruolo ce l'ha appiccicato addosso e nessuno glielo leva, ma va bene cosi. Se poi ci aggiungi che con gli anni è pure migliorato, taac.
L'ultimo dettaglio: sono innamoratissimi. O almeno, così pare dalle foto.
Ci sarebbe da odiarli, per cotanta perfezione, ma io non ce la fo', mannaggia a loro.
mercoledì 20 marzo 2013
think green!
Spring has Sprung.
O non proprio, almeno metereologicamente.
Marzo è pazzo, si sa, e "la primavera tarda ancora ad arrivare" come cantava Battiato.
Ma del nero, dei colori cupi, dei tristi abbinamenti per combattere gelo e pioggia ci siam tutte stufate.
E' sintomatico, è scontato, è prevedibile.
Vediamo i primi fiori di ciliegio sbocciare, le prime giornate miti e subito abbiamo voglia di colore.
Evitiamo il floreale. E' stato proposto, tanto, come sempre.
Ma come affermava l'iconica Miranda, il floreale a primavera..anche no.
E allora diamo retta agli stilisti che hanno proposto il verde smeraldo in tutte le sue declinazioni come colore di questa bella stagione.
E a Pantone, che ha incoronato il green esmerald il '2013 color of the year': per un'iniezione di speranza, di luce ottimista, di vibrante positività.
O non proprio, almeno metereologicamente.
Marzo è pazzo, si sa, e "la primavera tarda ancora ad arrivare" come cantava Battiato.
Ma del nero, dei colori cupi, dei tristi abbinamenti per combattere gelo e pioggia ci siam tutte stufate.
E' sintomatico, è scontato, è prevedibile.
Vediamo i primi fiori di ciliegio sbocciare, le prime giornate miti e subito abbiamo voglia di colore.
Evitiamo il floreale. E' stato proposto, tanto, come sempre.
Ma come affermava l'iconica Miranda, il floreale a primavera..anche no.
E allora diamo retta agli stilisti che hanno proposto il verde smeraldo in tutte le sue declinazioni come colore di questa bella stagione.
E a Pantone, che ha incoronato il green esmerald il '2013 color of the year': per un'iniezione di speranza, di luce ottimista, di vibrante positività.
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#green,
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#moda,
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venerdì 15 marzo 2013
Spotted: back to 50s
Un'abitudine che aveva mostrato anche nelle stagioni passati, mutuata da un suo heritage culturale.
Ma che ora diventa vezzo e si impone come tendenza.
E vira verso gli amati anni '50. Il foulard appoggiato sulla testa e stretto sotto il mento con un nodo approssimativo,oppure sapientemente avvolto sul capo, con le estremità rimboccate attorno al collo, come usava tra le dive de tempo.
Proprio come lo portavano tre vere icone di stile: Audrey Hepburn, Jackie Kennedy Onassis, Grace Kelly.
Da pratico riparo contro pioggia, umidità, sole, vento, paparazzi, il carrè (spesso un classico Hermes) diventa il non plus ultra dello stile riservato e misterioso.
Ritorna tra le fashioniste fuori dalle sfilate, ma anche dentro. E' infatti riproposto, per il prossimo inverno, da Ermanno Scervino, che lo declina in pelliccia e in maculato, per una versione inusuale ed maliziosamente aggressiva.
Ermanno Scervino - FW13-14 |
L'effetto sciura che va al mercato è pericolosamente dietro l'angolo.
Per le comuni portare d'obbligo portarlo con grande ironia e contesto adatto.
giovedì 14 marzo 2013
Voglia di azzurro
Meno baby del rosa, ma ugualmente poetico e delicato.
Per una femminilità garbata e leggiadra.
Luisa Beccaria- SS13 |
Erika Cavallini Semi-Couture - SS13 |
Dries Van Noten-N°21-Paul & Joe SS13 |
Carven-Dries-Givenchy SS13 |
Chanel- SS13 |
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lunedì 11 marzo 2013
venerdì 8 marzo 2013
outside the shows: LEOPARD
Leopard. Un vecchio classico.
Amato dalle fashion victims, un po' meno da quelli che non masticano moda e lo vedono solamente come sinonimo di volgarità, il maculato torna.
Soprattutto a dare grinta a cappottini straight dalla lunghezza midi: sopra un tubino nero per un bon ton di carattere, abbinato a camicie in denim per uno streetwear d'impatto, accostato al giallo senape per un look non scontato, tinto di rosso per volersi fare notare a tutti costi.
Ma lo si vede anche su pantaloni dalla linea skinny, al fianco del rassicurante (e perfetto) cammello, o in un black/white inaspettato.
Ed infine, un tocco di giungla ai piedi.
Ma mi raccomando: non con plateau, ma tacco sottile, meglio ancora se kitten heels.
Perchè va bene che stiamo affermando il nostro carisma sfrontato , ma il buon gusto non va sfidato troppo.
Amato dalle fashion victims, un po' meno da quelli che non masticano moda e lo vedono solamente come sinonimo di volgarità, il maculato torna.
Soprattutto a dare grinta a cappottini straight dalla lunghezza midi: sopra un tubino nero per un bon ton di carattere, abbinato a camicie in denim per uno streetwear d'impatto, accostato al giallo senape per un look non scontato, tinto di rosso per volersi fare notare a tutti costi.
Ma lo si vede anche su pantaloni dalla linea skinny, al fianco del rassicurante (e perfetto) cammello, o in un black/white inaspettato.
Ed infine, un tocco di giungla ai piedi.
Ma mi raccomando: non con plateau, ma tacco sottile, meglio ancora se kitten heels.
Perchè va bene che stiamo affermando il nostro carisma sfrontato , ma il buon gusto non va sfidato troppo.
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