venerdì 1 marzo 2013

IL SENSO DI DRIES PER LO STILE

Le sfilate parigine non sono ancora terminate,  ma lo scettro del migliore io l'ho già assegnato.
Un po' prevedibile, forse.
D'altronde, lo ammetto, è un'amore di lunga data: solido, costante, una garanzia che ogni volta-però- riserva gradite sorprese.
DRIES VAN NOTEN.

Lo stilista belga mette in scena una collezione che rasenta la perfezione.
E' il maestro degli accostamenti, delle stampe, del gioco sottile tra maschile e femminile, che questa volta diventa protagonista, ma senza confinare nel didascalico stile garçonne.
La dicotomia a lui tanto cara qui raggiunge una sintesi precisa tra il rigore maschile e la leggerezza femminile, tra la classicità dei tagli e la contemporaneità dello styling e degli abbinamenti.
La donna di Dries sembra rubare dal guardaroba del proprio uomo, impadronendosi di capi tipicamente maschili: dai blazer e i cappotti dal taglio maschile, alle camicie, ai pantaloni ampi.
 Che vengono alleggeriti, però, da dettagli eterei e maliziosamente femminili: le piume e le frange di ispirazione twentis (applicati su severe gonne a tubo), ricami colorati su blazer e cappotti, caldi maglioni di mohar che scivolano sulle spalle, stampe cangianti.
Tornano i tre pezzi, le gonne portate sopra pantaloni, con una susseguirsi di strati che però non appesantiscono affatto la figura, ma donano alla silhouette una nuova sensualità, piena di carattere e personalità.





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